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venerdì 18 aprile 2025

Vittime di Cosa Nostra Anni 1870 in Italia Wikipedia

 

Anni 1870

  • Mario Pancari (12 marzo 1871). Fu ucciso con un colpo di fucile. Un processo condannò come mandante il sindaco di Vittoria stabilendo la natura mafiosa del delitto.[12][13][14]
  • Giuseppe Pace Turrisi (26 novembre 1872). Avvocato, Sindaco trentenne di San Mauro Castelverde. Fu ucciso con tre colpi di rivoltella perché collaborava alla cattura di latitanti.[8]
  • Giuseppe Lipari (4 aprile 1873). Guardia campestre. Fu ucciso a Monreale perché collaborante con le autorità.[13]
  • Salvatore Caputo (13 luglio 1874). Contribuì alla cattura di un boss latitante della società degli stoppaglieri, una cosca mafiosa siciliana di fine '800. Fu ucciso con un colpo di pistola.[13]
  • Felice Marchese (22 ottobre 1874). Custode dell'acqua della Mensa Arcivescovile. Fu ucciso nel corso di una guerra tra cosche con cinque colpi di fucile a pallettoni.[15][16]
  • Emanuele Attardi (8 novembre 1874) a undici anni è ucciso a Bagheria (Palermo), una sera del novembre 1874, da un colpo di lupara diretto contro il padre Gaspare, cancelliere nella locale pretura, al quale i notabili e i criminali affiliati all'associazione dei Fratuzzi, un'organizzazione di fine Ottocento, addebitano la responsabilità dell'arresto di tre soci e altrettanti assessori comunali. Per la palese connivenza degli amministratori locali con i criminali, cui rilasciano perfino certificati di buona condotta e protezioni durante la latitanza, fuori dall'orario di ufficio il funzionario frequenta soltanto ufficiali del distretto militare. Non basterà ad evitare l'assassinio del bambino, il primo vittima delle mafie di cui si abbia notizia, mentre dà la mano al papà sulla soglia di casa. Il delitto rimarrà impunito.[8][17]
  • Giuseppe Aguglia (15 giugno 1876). Caporale delle guardie campestri. Fu ucciso a Bagheria per la sua opera di contrasto alla mafia.[8]
  • Anna Nocera (10 marzo 1878). Domestica di 17 anni. Fu uccisa per nascondere la sua gravidanza conseguenza di una relazione con il figlio di un mafioso.[13]
  • Damiano Seidita (19 giugno 1878). Guardiano di un fondo presso Monreale. Fu ucciso a colpi di lupara da uno dei capi-mafia di Porta Montalto perché si era opposto a delle estorsioni.[13]
  • Gaspare Amoroso (15 settembre 1878). Carabiniere di leva. Fu ucciso a coltellate da alcuni suoi parenti mafiosi per la violazione del codice della criminalità organizzata.[8][18]
  • Giorgio Verdura (7 maggio 1879), Ex sindaco di Bolognetta. Fu ferito a colpi di fucile e morì in ospedale dopo aver fatto rivelazioni agli inquirenti.[19]

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