55100 LUCCA, MAGGIO 1995
ALLA CORTESE ATTENZIONE DE
IL CAPO DI S.M. A.M.
GEN. S.A. MARIO ARPINO
PALAZZO AERONAUTICA
RISERVATA - PERSONALE ROMA
CARO COMANDANTE, HO LETTO CON PIACERE DELLA SUA NOMINA AL PRESTIGIOSO INCARICO E
SPERO VORRA' ACCOGLIERE COME SINCERI I MIEI PERSONALI AUGURI PER IL DELICATO
COMPITO DEL SUO UFFICIO.
QUANDO LEI PRESENZIO', LO SCORSO ANNO, AL CAMBIO DI COMANDO DELLA 1^ R.A., FUI
INTERVISTATO DA RADIO POPOLARE PER COMMENTARE LE SUE PAROLE - AMPIAMENTE RIPRESE
DA LANCI GIORNALISTICI ANSA - CON LE QUALI LEI NEGAVA IL DIRITTO DI DEFINIRSI
"AMICO DELL'ARMA" A QUANTI CREAVANO PROBLEMI ALL'ARMA E NE OFFUSCAVANO
L'IMMAGINE.
RIFIUTAI DI LEGGERE QUELLE FRASI COME DIRETTE A CHI, COME ME AD ESEMPIO,
CONTINUA DA ANNI A BATTERSI SUL FRONTE DELLA TRASPARENZA PER L'ACCERTAMENTO
DELLE RESPONSABILITA' ED IL RISTABILIMENTO DELLA GIUSTIZIA, NELLA VERITA', SULLE
STRAGI IMPUNITE E LA CORRUZIONE DEVIANTE CHE LE GENERO'. STRAGI CHE, PER
L'AERONAUTICA, HANNO DUE VICENDE SPECIFICHE - IL SERRA ED USTICA -; CERTI
RESPONSABILI - A PARTIRE DAL GEN. TASCIO -; TROPPE VITTIME TRA CHI SAPEVA;
L'OMICIDIO DI CHI CERCAVA: SANDRO MARCUCCI.
LESSI PIUTTOSTO IL SUO MESSAGGIO COME RIVOLTO PROPRIO A COLORO CHE ABUSARONO DEI
POTERI DEL LORO UFFICIO TRADENDO OGNI GIURAMENTO DI FEDELTA' ED OGNI RIFERIMENTO
ETICO. PER INTERESSI PERSONALI, PER DISEGNI DISONOREVOLI DELL'ARMA E DELLA
DIVISA, PER SCELLERATE COMPLICITA', PER COLPEVOLI DEPISTAGGI E IRRESPONSABILI
OMERTA'. COMUNQUE PER AZIONI CRIMINOSE E CRIMINALI.
RICORDAI COSI' LA SUA PERSONA COME QUELLA DI UN UFFICIALE CHE SENTIVO DI POTER
DEFINIRE "UN GALANTUOMO" - E LEI SA CHE NON LARGHEGGIO IN APPREZZAMENTI, NE'
DEFINIREI, COME BIAGI, UN GALANTUOMO CHI HA TENUTO IL SACCO DEI LADRONI PER
"AMORE DI PARTITO" O "SPIRITO DI CORPO". IO SO, PER AVERLO SPERIMENTATO, CHE LEI
HA VISSUTO IN MODO TORMENTATO IL CONFLITTO TRA IL SUO SENSO DEL DOVERE ED IL
DISAGIO CHE LE VENIVA DAI COMPORTAMENTI DI CERTI SUPERIORI.
CERTO LA SUA IDEA DI SUBORDINAZIONE GERARCHICA ERA A MIO PARERE ECCESSIVA, FINO
A SFOCIARE IN UNA SPECIE DI TIMORE REVERENZIALE, UNA SUA SUDDITANZA, VERSO I
SUPERIORI. ED ERA L'UNICO ELEMENTO A FARE LA DIFFERENZA TRA IL SUO ED IL MIO
MODO DI ESSERE COERENTI AI COMUNI VALORI AFFERMATI. MA HO SEMPRE AVUTO PRESENTE
CHE A POCHI DI VOI ERA STATA DATA L'OPPORTUNITA' - CHE IO AVEVO AVUTO SENZA
MERITO E PER FELICE SORTE - DI UNA EDUCAZIONE CHE NON SI ESAURISSE NEL SOLO
MONDO MILITARE. COSI' POCHISSIMI POTEVANO AVVERTIRE LA DIGNITA', LA RESPONSABILE
LIBERTA' CHE NASCONO DALLA CONSAPEVOLEZZA DELLA ASSOLUTA PREVALENZA GERARCHICA
DELLA COSTITUZIONE E DELLA SUPERIORITA' DELLA LEGGE RISPETTO AD OGNI
REGOLAMENTO. SOLO COSI', PER QUESTA "POVERTA' CULTURALE" DEL SISTEMA, LA
DISCIPLINA DA FUNZIONALE - COME DICE LA L. 382 - E' DIVENUTA IDOLO E DOGMA.
NON POSSO DIMENTICARE QUELLA SERA DEL 1979 - CHE LEI STESSO HA VOLUTO RICORDARE
A MIA MOGLIE E ME, CON SCONCERTANTE SINCERITA', DURANTE LE CELEBRAZIONI DEL
VENTENNALE DEL CORSO IBIS IN ACCADEMIA - QUANDO NEL SUO UFFICIO DI VICE
COMANDANTE DELLA 46^ AB, CON ME, TENTAVA DI TROVARE UNA SOLUZIONE PER LA STESURA
DELLE MIE NOTE CARATTERISTICHE: PERCHE' NON NEGASSERO LA GIUSTIZIA E LA VERITA'
SUL MIO COMPORTAMENTO E PREPARAZIONE PROFESSIONALE E CHE AL TEMPO STESSO
RIUSCISSERO A NON SMENTIRE DEL TUTTO LE VOLONTA' DI TASCIO CHE VOLEVA FARE DI ME
UNA SPECIE DI VERGOGNOSO ECTOPLASMA. MISSIONE IMPOSSIBILE. PER CHIUNQUE. PERCHE'
DA TASCIO NON MI DIVIDEVA SOLTANTO UN GRADO O UNA DIVERSA CULTURA DELLA
DISCIPLINA; MA IL FATTO DI ESSERE IO UN UFFICIALE ASSOLUTAMENTE VINCOLATO ALLA
FEDELTA' GIURATA ALLA COSTITUZIONE - E SOLO IN CONSEGUENZA ALL'ARMA -, UN
CITTADINO-MILITARE; E LUI UN BANDITO CAMUFFATO DA UFFICIALE.
ALLE 11,00 DI NOTTE IL SUO TENTATIVO FALLI'. MA SE IO USCIVO CON QUALCHE
AMAREZZA E PERPLESSITA' IN PIU', LEI DOVETTE PROPRIO SENTIRLA COME UNA SCONFITTA
DEL SUO SENSO DELL'ONORE, PER RICORDARLA E CITARLA COSI' NITIDAMENTE A DIECI
ANNI DI DISTANZA.
DUNQUE SONO SINCERI I MIEI AUGURI PER LEI CHE CONTINUO A PENSARE COME UN
GALANTUOMO. MA SONO ANCHE IMPEGNATIVI, SCOMODI.
SPESSO I COLLEGHI, IL GEN. MALCANGI, LEI MI SUGGERIVATE DI SAPER ATTENDERE.
ATTENDERE QUEL GRADO - E LA CONSEGUENTE "AUTORITA'-POTERE" - CHE MI AVREBBE
CONSENTITO DI REALIZZARE I MIEI VALORI E I MIEI PROGETTI. LEI SA CHE NON DIEDI
MAI ASCOLTO A QUEI CONSIGLI, CONVINTO CHE L'ATTESA E LA RICERCA DI QUEL GRADO
AVREBBE SFIBRATO OGNI MIA COERENZA E MI AVREBBE PORTATO STRAVOLTO ALLA META,
INCAPACE DI RICORDARE CIO' CHE AMBIVO REALIZZARE.
BENE, ORA LEI E' GIUNTO AL VERTICE. SOPRA DI LEI NON C'E' CHE UN LIVELLO
POLITICO AL QUALE C'E' SOLO DA GARANTIRE FEDELTA' COSTITUZIONALE SENZA ALCUNA
SUDDITANZA.
C'E UN UNICO SOVRANO CUI INCHINARSI ED E' IL POPOLO E NON IN SENSO IDEOLOGICO MA
COSTITUZIONALE. LEI HA L'OCCASIONE E LA POSSIBILITA' DI STARE CON IL SUO
SOVRANO, A SERVIRE VERITA' E GIUSTIZIA, CON TRASPARENZA E RESPONSABILITA', O
STARA' CON I TASCIO, GLI ZAULI, I NARDINI CONTRO TUTTO QUESTO E CONTRO L'ARMA.
LA SCELTA OGGI E' INELUDIBILE ANCHE PER LEI. LEI HA LA POSSIBILITA' DI LIBERARE
L'AERONAUTICA STRAPPANDOLA AL DESTINO DI INFAMIA CUI SEMBRA CONDANNARLA IL
RIPETERSI SCELLERATO DI DEPISTAGGI E FALSITA'.
MA NON SOLO USTICA, CON IL SUO FOSCO E TURPE SCENARIO; NON SOLO IL MONTE SERRA,
SU CUI SI E' TORNATI A MENTIRE IN MANIERA SPUDORATA, SONO GLI SPAZI DELLA SUA
VERIFICA.
BASTEREBBE, FORSE, PARTIRE DA CASALECCHIO. DALLE VITE DISTRUTTE E SEGNATE DI
QUEI RAGAZZI E DEI LORO PARENTI. SAPERLI GUARDARE NEGLI OCCHI DICENDO LA VERITA'
PER CHIEDERE PERDONO. PERDONO NON SOLO E FORSE NON TANTO PER LA TRAGEDIA QUANTO
PER LE FRASI SPREZZANTI DI NARDINI CHE L'HA PRECEDUTA NEL SUO RUOLO.
LEI, COME ME, HA VOLATO SULL'MB 326. ENTRAMBI SAPPIAMO CHE PARLARE DI AEREO
INGOVERNABILE PER PIANTATA MOTORE E' UN FALSO COLOSSALE PERCHE' I COMANDI DEL
VELIVOLO NON SONO DIPENDENTI DALLA ROTAZIONE DELLA TURBINA. ENTRAMBI SAPPIAMO
CHE IL MANUALE DI VOLO, PER QUEL VELIVOLO, PREVEDE UNA MANOVRA DI AVVICINAMENTO
E ATTERRAGGIO, CON MOTORE PIANTATO, IN PERFETTA SICUREZZA, RISPETTANDO I TRE
"PUNTI CHIAVE" A 10.000/5.000/2.500 PIEDI.
SOLO CAUSE MECCANICHE DETERMINANO PROBLEMI SUI COMANDI. E QUESTI POSSONO
EMERGERE IN VOLO SOLO PER PROVATE RESPONSABILITA' DELLA MANUTENZIONE. DUNQUE, AL
DI LA' DELLA SPAVENTOSA CATENA DI ERRORI DECISIONALI CHE HANNO COSTRUITO LA
"SEQUENZA DELL'INCIDENTE" - TUTTE SINGOLARMENTE TALI DA COSTITUIRE GRAVE COLPA E
RESPONSABILITA' -, SE VIVIANI DICE IL VERO CIO' ACCUSA INEVITABILMENTE LA
MANUTENZIONE. LEI LO SA.
E SA CHE QUESTA NON E' SPECULAZIONE CONTRO L'ARMA NE' POLEMICA PURA. SOLO
CULTURA E METODO DI SICUREZZA DEL VOLO A CUI ENTRAMBI SIAMO STATI EDUCATI.
CULTURA E METODO CHE AVREBBERO RICHIESTO UNA SERENA ANALISI ANCHE DELLE
CONDIZIONI PSICOLOGICHE DEL PILOTA NELLA GENESI DELLE DECISIONI ERRATE. SE, COME
SEMBRA, DAVVERO IL PILOTA VENISSE DALL'AVER FALLITO PRECEDENTI MISSIONI DI
ADDESTRAMENTO E VALUTAZIONE DI APPOGGIO TATTICO. RICORDERA' CERTAMENTE COME
TASCIO MI MISE A TERRA GIUSTIFICANDOSI CON LA TENSIONE CHE MI SAREBBE VENUTA DA
UNA PRATICA DI AFFIDAMENTO DI UN BIMBO.
QUEL METODO E QUELLA CULTURA CI EDUCAVANO A PENSARE CHE NON SI DEVE ESSERE EROI
- SECONDO LA FACILE POLEMICA CHE IL GENERALE - MINISTRO CORCIONE HA CINICAMENTE
POTUTO SOSTENERE CON UNO SPROVVEDUTO ZINCONE - MA CHE E' NORMALITA'
PROFESSIONALE ESSERE CONSAPEVOLI DI POTER PERDERE LA VITA PER TUTELARE IL PAESE.
SE IN GUERRA, A MAGGIOR RAGIONE IN PACE. E' LA CULTURA PER CUI NEGLI ANNI 70 CI
VENIVA INDICATO COME ESEMPLARE IL COMPORTAMENTO DEL PILOTA DI G91 EIETTATOSI DAL
VELIVOLO SOLO DOPO ESSERE STATO CERTO CHE, EVITATE LE ULTIME CASE DI UN PAESINO,
SI SAREBBE SCHIANTATO IN UN BOSCO. SI LANCIO' PURTROPPO SENZA SPERANZA DI
SALVEZZA, CON UN SEGGIOLINO NON ANCORA 0/0 E MORI'. NON SI PUO' CHIEDERE QUESTO
AD UN PILOTA CIVILE. LO SA CORCIONE, LO SA ANCHE LEI. SI DEVE CHIEDERLO AD UN
PILOTA MILITARE, SE SI VUOL DARE SENSO AI VALORI CHE SI ENUNCIANO. E LEI SA,
COME CORCIONE, CHE L'UNICO COMPITO OPERATIVO - IN TEMPO DI PACE - E'
L'ADDESTRAMENTO. DUNQUE E' UNA MOSTRUOSITA' DIRE CHE I PILOTI SI SONO ASTENUTI
DAI "SOLI VOLI ADDESTRATIVI" PER MANIFESTARE DISAGIO CONTRO LA SENTENZA DI
CONDANNA "COLPOSA" GIOVA RICORDARE. QUASI CHE, PUR CONSIDERATA OGNI ASSENZA DI
DOLO, UN AUTOMOBILISTA RIVENDICASSE UN DIRITTO DI IMPUNITA' PER AVER UCCISO UNA
PERSONA SARA' DIFFICILE DIMOSTRARE CHE QUEI RAGAZZI VOLESSERO SUICIDARSI QUEL
GIORNO METTENDOSI SULLA STRADA DEL VELIVOLO, ANCHE SE QUALCUNO CI HA GIA'
PROVATO VISTO CHE LA AVVOCATURA DELLO STATO - CIOE' DEL POPOLO - SI E'
COSTITUITA PER L'INVESTITORE. NO, LEI SA CHE SI E' TRATTATO DI AMMUTINAMENTO
CONTRO I FONDAMENTALI COMPITI ISTITUZIONALI E CON GIUSTIFICAZIONI
PARTICOLARMENTE DISPREGIATIVE DELLA TRADIZIONE E DELL'ONORE MILITARE.
E, NON ME NE VOGLIA, MA ANCORA ALTRI E PENOSI COMPITI LA ATTENDONO PER
RESTITUIRE ONORE E CREDIBILITA' ALL'ARMA. ED ECCO LA VICENDA DEL TEN. CUPPAROLO,
MORTO PER IL DISTACCO DEI TIMONI DI CODA.
LEI SA CHE QUESTO NON SAREBBE AVVENUTO SE LA CORRUZIONE DILAGANTE NON AVESSE
CONSENTITO AD ALCUNI, CIVILI, DI NON EFFETTUARE LE REVISIONI TECNICHE PUR
CERTIFICATE, PUR PAGATE CON I FONDI DI BILANCIO - CHE SONO SOLDI DEI CITTADINI -
E AD ALTRI, MILITARI, DI FINGERE DI NON ACCORGERSI CHE QUELLE REVISIONI NON
ERANO STATE EFFETTUATE; MA SOLO CAMUFFATE.
LEI SA, PERCHE' RICORDA CERTAMENTE I CONFLITTI ALLA 46^ QUANDO CI RESTITUIVANO
"REVISIONATI" AEREI CHE DOVEVANO POI STARE IN HANGAR ALTRI SEI MESI. E LE LOTTE
PERCHE' NESSUNO DENUNCIAVA. E I COLLEGHI "TIMIDI" CHE MI CHIEDEVANO DI FARMI
CARICO DI "METTERE IN CROCE" I VELIVOLI PERICOLOSI.
E COSI' LEI SA DEL SERRA, CHE PURE NON VIDE MA RICORDERA' PER ESSERE STATO
L'INIZIO DELLA MIA FINE PER LA LOTTA CON TASCIO, IL GRANDE INSABBIATORE. UNA
STRAGE CAUSATA DA UN TRAFFICANTE DI ARMI E CAMUFFATO DA UFFICIALE PILOTA,
COPERTO DAI VERTICI DELL'ARMA CON DUE FALSI ALIBI DEPISTANTI. TRENTOTTO GIOVANI
VITE SPEZZATE ASSIEME ALL'EQUIPAGGIO IGNARO. CORPI STRAZIATI COME LA VERITA',
TACIUTA DA DICIOTTO ANNI.
E USTICA QUESTO AGGHIACCIANTE APICE DI UNA CULTURA CRIMINALE AGGREGATASI
NELL'ARMA. NON PIU' UN INCIDENTE COME I PRECEDENTI, PUR DETERMINATI DA UNA
ORIGINARIA COLPA DI CORRUZIONE E INFEDELTA'. UNA VOLONTA' DELIBERATA, OSCENA,
SERVILE, DI STRAGE.
C'E' FORSE UN PRIMO PASSO CHE POTREBBE CONSENTIRLE DI DARE UN SEGNALE FORTE AL
MONDO POLITICO E MILITARE, SENZA COSTRINGERLA A CARICARSI DA SOLO DI UN COMPITO
FORSE TROPPO PESANTE PER UN SOLO UOMO.
AVVII LA REVISIONE PER LA PIENA RIABILITAZIONE DI SANDRO MARCUCCI, PERCHE' LA
SUA MEMORIA SIA RESTITUITA, INTATTA, AL NITORE CHE LE COMPETEVA. CHIEDA CHE SI
CANCELLINO LE NOTE INFAMANTI REDATTE DA TASCIO. CHE SI RIVEDANO GLI ESITI DEL
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE ALTERATO DA NARDINI. CHE SI RICOSTRUISCA LA SUA
CARRIERA FINO AL GRADO DI GEN. S.A. CHE OGGI GLI SAREBBE SPETTATO. CHE SI
RICONOSCA CON UNA DECORAZIONE ALLA MEMORIA IL SUO IMPEGNO PER L'ONORE DELL'ARMA
E LA FEDELTA' ALLA COSTITUZIONE E AL PAESE.
SAREBBE LA GENESI DI UNA VERA RIVOLUZIONE. FORSE PIU' DIFFICILE DI QUELLA
AVVIATA DA GORBACIOV CHE PURE NACQUE CON DUE SEMPLICI PAROLE GLASNOST E
PERESTROJKA. SAREBBE UN GRANDE GIORNO PER L'AERONAUTICA, CHE SI SVINCOLEREBBE DA
OGNI OMBRA DI COMPLICITA' CON L'OMICIDIO CHE HA CHIUSO LA VITA DI SANDRO E CHE
PRIMA O DOPO SARA' INDAGATO COME TALE.
CAPISCO CHE IL PROFONDO LEGAME CHE UNI' ME A SANDRO POSSA FAR TEMERE AD OMETTI
COME IL GEN. TONINI CHE IO VOGLIA SPECULARE SU SANDRO PER MIEI FINI PERSONALI.
LEI SA CHE NON E' COSI'.
IO SONO VIVO E CONTINUERO' LA MIA BATTAGLIA, NON ARRESO, NON PENTITO E
SOPRATTUTTO SENZA TERMINI DI PRESCRIZIONE - SE NON LA DURATA DELLA VITA PER UNA
VICENDA CHE QUALCUNO VORREBBE CHIUSA DODICI ANNI FA. MA CIO' NON E' POSSIBILE
FINCHE' I MORTI NON AVRANNO VERITA' E GIUSTIZIA.
SANDRO INVECE E' MORTO, E COME OGNI VITTIMA DIRETTA O INDIRETTA DELLA VIOLENZA
HA IL DIRITTO CHE QUALCUNO SAPPIA FARSI CARICO DI "DARE VOCE AL SILENZIO DEGLI
INNOCENTI". ERA IL SUO PROGETTO PER LE SORTI DI COLORO DEI QUALI SI ERA FATTO
"FAMILIARE" FINO A RISCHIARE LA CARRIERA E LA VITA.
SAREBBE TRADIRNE LA MEMORIA TEMERE QUALSIASI DISTORSIONE CHE SI VOGLIA FARE DEL
MIO IMPEGNO. LEI CERTO POTREBBE SOSTITUIRMI NELL'IMPEGNO CON MAGGIORE LIMPIDEZZA
E MIGLIORI ESITI.
BENE LE HO DETTO QUASI TUTTO, DISTRAENDOLA PER QUALCHE MINUTO DALLE GRAVI
RESPONSABILITA' DEL SUO UFFICIO. MI FAREBBE PIACERE INCONTRARLA PER RINNOVARLE
PERSONALMENTE I MIEI AUGURI, SE MAI VISITANDO LA 46^ BA LEI VOLESSE ANCORA
INCONTRARE UN "NEMICO" COME ME.
VIVE CORDIALITA' E AUGURI PER UN LIMPIDO CORAGGIO, A PARTIRE DAL PROSSIMO 27
GIUGNO.
CIANCARELLA MARIO
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