Anni 2000
- Salvatore Vaccaro Notte (5 febbraio 2000), caposquadra forestale e fratello di Vincenzo, ucciso per non essersi piegato ai condizionamenti di una cosca locale meglio conosciuta come "Cosca dei Pidocchi"[167].
- Carmelo Benvegna (6 dicembre 2001) Commerciante d'auto, pensionato cinquantaseienne originario di Taormina, ucciso a Calatabiano (Catania), nel suo agrumeto, con un solo colpo di fucile calibro 12 alla testa. Paga il fatto di aver in passato denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori.
- Michele Amico (23 ottobre 2003) Cinquant'anni, titolare di una cartoleria-tabaccheria, è ucciso a Caltanissetta, per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Attirato con una scusa in una trappola davanti alla sua casa estiva in località Cozzo di Naro, è ferito da un primo proiettile di pistola da un killer che lo insegue e lo abbatte con altri quattro colpi, di cui uno alla testa. L'assassino, Agesilao Mirisola, condannato all'ergastolo, si pente.
- Attilio Manca (12 febbraio 2004) medico noto per aver operato Bernando Provenzano durante la sua latitanza. Venne ritrovato morto nella sua abitazione a Viterbo.
- Giuseppe Bruno (27 maggio 2004) tabaccaio, bruciato e dato in pasto ai maiali perché aveva manifestato l'intenzione di volere riscuotere un credito che vantava nei confronti di Maurizio Giuseppe Nicosia e Michele Nicosia, esponenti del clan Nicosia di Villarosa.
- Giuseppe D'Angelo (22 agosto 2006), pensionato, ucciso da diverse proiettili perché scambiato con il volto del boss Bartolomeo Spatola, dai sicari del capomafia Salvatore Lo Piccolo davanti a un fruttivendolo del quartiere Sferracavallo di Palermo[168].
- Bartolomeo Lino Spatola (18 settembre 2006) Boss di Tommaso Natale-Sferracavallo strangolato e ucciso tra Montelepre e Giardinello e poi seppellito all’interno di un terreno di Villagrazia di Carini. Il giorno della scomparsa si trovava in casa, a Tommaso Natale: disse alla sorella che sarebbe mancato per qualche ora. Poi però svanì nel nulla, mettendo in agitazione magistrati ed inquirenti che ricollegarono sin da subito questa sparizione a una possibile nuova guerra di mafia. Intuizione che in effetti si è rivelata esatta. Salvatore Lo Piccolo e il figlio Sandro si erano convinti che Spatola li avesse 'traditi' e si fosse avvicinato al loro rivale, Antonino Rotolo, capo del mandamento mafioso di Pagliarelli, nell’ambito di contrasti già esistenti tra le due fazioni e dovuti al rientro dagli Usa dei cosiddetti 'scappati', cioè coloro che avevano perso la seconda guerra di mafia e, per avere salva la vita, erano stati costretti ad allontanarsi dalla Sicilia.
Anni 2010
- Enzo Fragalà (26 febbraio 2010), avvocato e politico, ucciso perché indirizzava i suoi clienti all'apertura verso la magistratura.
- Giuseppe Calascibetta (19 settembre 2011), capo mandamento della cosca di Santa Maria di Gesù di Palermo, Nonostante ufficialmente gestisse un'azienda che commercializzava gesso, alcuni pentiti come Giuseppe Di Maio, Maurizio Spataro e Manuel Pasta fecero il suo nome indicando il suo nuovo ruolo di vertice nella cosca di Santa Maria di Gesù raggiunto dopo l'arresto del boss Ino Corso. viene ucciso con due colpi alla testa da dei sicari mentre si trovava nell'abitacolo della sua microcar sotto casa sua in via Bagnera a Belmonte Chiavelli.
- Giuseppe Di Giacomo (12 Marzo 2014), Boss di porta nuova, Ucciso a colpi di pistola in via Eugenio l'Emiro, nel quartiere Zisa di Palermo.
- Giuseppe Dainotti (22 Maggio 2017), boss del mandamento di Porta Nuova, è stato ucciso a colpi di pistola da due killer in sella a uno scooter mentre stava pedalando in bici nel quartiere Zisa di Palermo.
Anni 2020
- Angelo Ventura (30 Gennaio 2025), Appartenente a una famiglia di spicco di Vittoria venne gambizzato e lasciato in fin di vita al pronto soccorso dell'ospedale di Vittoria a Ragusa. Nelle immagini di videosorveglianza, visionate dalla polizia, due uomini lo trascinarono fuori dal bagagliaio di un'utilitaria per poi fuggire. Ventura, ferito alla coscia da un colpo di fucile, nella notte fu operato d'urgenza, ma nella mattinata successiva morì.
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