Anni 1940
- Antonio Mancino (2 settembre 1943), carabiniere.
- Santi Milisenna (27 maggio 1944), segretario della federazione comunista di Enna.
- Andrea Raia (6 agosto 1944), organizzatore comunista.
- Calogero Comajanni (28 marzo 1945), guardia giurata, viene ucciso una mattina a Corleone (PA). La sua colpa era stata quella di arrestare un boss in erba del calibro di Luciano Liggio.
- Nunzio Passafiume (7 giugno 1945), sindacalista.
- Filippo Scimone (20 giugno 1945), maresciallo dei carabinieri, viene ucciso a San Cipirello (PA), dalla banda Giuliano.
- Filippo Marino e Antonio Smeraldi (20 giugno 1945).
- Calcedonio Catalano (18 agosto 1945), ragazzino di 13 anni, ucciso durante uno scontro a fuoco tra carabinieri e banditi.
- Agostino D'Alessandro (11 settembre 1945), segretario della Camera del Lavoro di Ficarazzi.
- Liborio Ansalone (13 settembre 1945), Comandante dei Vigili Urbani ucciso per aver partecipato alla retata del 1926 insieme al Prefetto Cesare Mori.
- Calogero Cicero (14 settembre 1945), carabiniere semplice, viene ucciso a Favara (AG), in un conflitto a fuoco con dei banditi di Palma di Montechiaro.
- Fedele De Francisca (14 settembre 1945), carabiniere semplice, viene ucciso anch'egli a Favara (AG), in un conflitto a fuoco con dei banditi di Palma di Montechiaro.
- Strage di Contrada Apa (16 ottobre 1945): l'appuntato Michele Di Miceli e i carabinieri Rosario Pagano e Mario Paoletti vengono uccisi in un agguato.
- Giuseppe Scalia (25 novembre 1945), segretario della Camera del Lavoro.
- Giuseppe Puntarello (4 dicembre 1945), segretario della sezione di Ventimiglia di Sicilia (PA) del Partito Comunista.
- Francesco Sassano (25 marzo 1946), carabiniere scelto
- Gaetano Guarino (16 maggio 1946), sindaco socialista di Favara (AG).
- Tommasa Perricone, in Spinelli, detta Masina, viene uccisa il 16 maggio 1946 a Burgio, durante l'attentato mafioso contro il candidato sindaco di Burgio, Antonio Guarisco.
- Pino Camilleri (28 giugno 1946), sindaco socialista di Naro (AG).
- Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro di Baucina (PA) colpito dalla mafia il 21 dicembre 1946 e morto il 23 dicembre 1946.

- Accursio Miraglia (4 gennaio 1947), sindacalista, segretario della Camera confederale circondariale di Sciacca[30].
- Strage di Portella della Ginestra: 15 morti e 56 feriti (1º maggio 1947), contadini celebranti la festa del lavoro.https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Portella_della_Ginestra
- Strage di Partinico (22 giugno 1947): sono uccisi Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono dirigenti della locale Camera del Lavoro.
- Strage di Canicattì (21 dicembre 1947): 4 morti e circa 20 feriti. Gli uccisi sono i contadini Domenico Amato, Angelo Lauria, Salvatore Lupo e il carabiniere Giuseppe Jannolino.
- Epifanio Li Puma (2 marzo 1948), sindacalista ed esponente del Partito Socialista Italiano, capolega della Federterra.
- Placido Rizzotto (10 marzo 1948), ex-partigiano, dirigente del Partito Socialista Italiano e segretario della Camera del Lavoro di Corleone[31].
- Giuseppe Letizia (11 marzo 1948), un pastorello assistette dell'omicidio di Placido Rizzotto, fu ucciso dal mafioso e medico Michele Navarra, con un'iniezione letale[32].
- Calogero Cangelosi (1º aprile 1948), esponente del Partito Socialista Italiano e sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Camporeale, viene ucciso mentre torna a casa dopo una riunione.
- Giuseppe Biondo (22 ottobre 1948), mezzadro, ucciso dal proprietario del terreno in cui lavorava perché rivendicava la ripartizione dei prodotti agricoli per sé e gli altri contadini.
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