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venerdì 30 maggio 2025

Il caso Ciancarella è molto grave: non si vuole sciogliere il nodo Mattarella Crosetto

 Il tar e Consiglio di Stato non sono entrati nel merito della nullità dell'atto, c'è una sentenza definitiva che i risarcimenti sono stati chiesti tardi.

Resta il nodo del grado, del congedo e della pensione da Generale che non sono risarcimenti, come non è un risarcimento pagare tutti gli stipendi arretrati.

Resta il caso Ciancarella sulla domanda di restitutio in integrum una vicenda molto grave col silenzio di Mattarella e Crosetto.

Primo va stabilito chi deve rispondere: Mattarella per la legge 1954, Crosetto per quella attuale.

Secondo Crosetto e Mattarella, a seconda di chi è competente, devono pronunciarsi sulla domanda di restitutio in integrum non sulla revoca di un atto nullo, inesistente ed esclusi i risarcimenti che sono stati chiesti tardi secondo il Consiglio di Stato, ridare grado Generale, congedo e pensione che sono diritti dell'Ufficiale  Ciancarella e non risarcimenti.

Non pronunciarsi vuol dire  ritenere risarcimento quello che è un diritto, è inaccettabile.

Manca dal 1983 ad oggi il pronunciamento del Quirinale sulla domanda di restitutio in integrum di Ciancarella.

Scrisse l'avvocato Casella senza risposta, scrisse l'associazione antimafie rita atria senza risposta.

Il quirinale confonde risarcimento con diritto di un Ufficiale mai radiato da Pertini a stipendi arretrati, congedo, grado di Generale e Pensione.

La difesa italiana non si confonde: Ciancarella resta il loro nemico numero 1 (e noi con Ciancarella ovvio)

Laura Picchi

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